venerdì 2 dicembre 2011

Giugno- Portugaliza!

D'ora in poi cercheró rapidamente di colmare il vuoto da giugno a questa parte, giusto per darvi un'idea di come passo le mie giornate da volontaria SVE qui ad Amarante.
Per tutto giugno ho avuto soprattutto aulas de português insieme a Joana, la nostra prof di portoghese..Grandiosa, a parte la passione infinita per il Porto (la squadra di futebol, non il vino!), a volte un pó eccessiva..Ma insomma, in stile perfettamente portoghese, visto che qui il calcio é una cosa seria, e guai a chi lo tocca..Non c'é niente di peggiore di cercare di cenare quando é in corso una partita tra Porto e Benfica (o una partita qualsiasi, d'altronde..)..ogni volta a me e a Gosia ci va la cena di traverso!
..Oddio, mi staranno contaminando visto il tempo che sto perdendo a scriverci sopra?
Con il portoghese é andata subito molto meglio di quanto potessi immaginare..per noi rimane una lingua molto semplice, certo anche se non immmediata quanto lo spagnolo a causa della pronuncia un pó chiusa, fechada, soprattutto qui al Norte..
Diciamo che una volta superato lo scoglio dello sch sch sch imperante, e imparato a non cedere alla tentazione di cambiare solo la fine delle parole italiane in -ão,il gioco é quasi fatto..
Peró dai, mi sto progressivamente innamorando di questa lingua, anche se ancora di strada ce n'é da fare..soprattutto con il mio accento..
Qui tutti mi scambiano per spagnola, chissá, forse perché non hanno troppo l'abitudine di sentire l'accento italiano. Passato il primo periodo in cui spendevo una mezz'ora a cercare di spiegare alle persone che non era il caso che mi parlassero in spagnolo visto che per me cercare di capire lo spagnolo o il portoghese era sssolutamente identico, per poi trovarmi di fronte all'esclamazione "Ah Italiana, mafia!" che, sinceramente dopo tanti viaggi, inizia davvero a darmi l'orticaria..Come deve essersene accorto qualche malcapitato amarantino che devo aver aggredito all'ennesimo episodio..Certo, Peppino Impastato sarebbe orgoglioso di me, ma il mio fegato giá messo a dura prova dal bagaço locale, mi ha consigliato la nuova strategia: spacciarmi per galega. independista, ovviamente. In omaggio a Brais, una delle persone piú incredibili che questa avventura portoghese mi ha permesso di conoscere. 
Almeno, le persone smettono di parlarmi in spagnolo (W la Portugaliza!) "ah, allora se sei galega, posso parlare in Portoghese"..
Il mio amico Hugo (ribattezzato Compagno Pierpaolo Malatesta, visto che l'ho conosciuto la mia prima notte ad Amarante ed abbiamo parlato tutta notte di Errico Malatesta (ah, che nostalgia del vecchio circolino Malatesta in Ancona, e del Collettivo Settimana Rossa, bei vecchi tempi..) e di Pasolini, di cui é un fino conoscitore..Beh, il mio amico Hugo (cristoiddio le matriosche!) mi ha addirittura coniato un alter ego, "Maria galega", che interpreto nei momenti di difficoltá..Certo, detta cosí sembra identico a couve galega, che é il fantastico albero del cavolo portoghese..
Fantasticheria della natura, ora ci credo che i bambini possono nascere sotto il cavolo! 

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