giovedì 1 dicembre 2011

Giugno - CHEGADA. Compagni di viaggio.

Sono arrivata ad Amarante (dio, sembra giá una vita fa'!)all'inizio di Giugno, giusto in tempo per la festa di São Gonçalo, simpatico santo bontempone che si diverte a trovare marito alle attardate che gli si rivolgono devotamente.
Tra cazzi biscottati (il tipico dolce di Amarante é infatti dalla forma spiccatamente fallica)e bombos, enormi tamburi a suon dei quali si sfidano le diverse freguesias dell'ameno paesotto,ho fatto l'allegra conoscenza dei miei compagni di viaggio.
Melissa,Gosia e Sergi: una polacca, un'italiana e un georgiano, manco fosse una barzelletta. Da ridere é soprattutto il tentativo di comunicare con Sergi, simpatico ubriacone che parla solo georgiano e n'anticchia di inglese, ma che é sempre la persona piú sciallata del mondo. Senza pensieri, diventa presto una specie di mascotte. Inutile dire che alla fine del primo mese, parliamo piú noi tre il georgiano che Sergi il portoghese (zan zan zan zan magarya, citazione per pochi colti, ndt)
Melissa e Gosia mi fanno giá sentire questo ostello come una casa,con loro l'estate ad Amarante scorre via velocissima..
Giá é tempo di nostalgia..Melissa se n'é andata giá da un paio di mesi, Gosia andrá a fine dicembre, mentre il povero Scubidú é ancora ostaggio dell'ambasciata georgiana. Aspettiamo di vedere se riuscirá a tornare in futuro, anche se sembra difficile..
Nella mia vita quotidiana ci sono anche Youcef, fantastico cuoco berbero, che ci allieta fino a tarda notte con la sua chitarra e i suoi canti della sponda sud del Mediterraneo, e Marina, la nostra mamma tascabile, che ci rinfilza di zuppa e di Strogonoff (ahi ahi, tutto ma lo Strogonoff no!)
Miguel é il responsabile del mio progetto, nonché la persona che ha introdotto il commercio equo in Portogallo..casualitá della vita, proprio di ritorno da uno SVE in Italia. 
Persona determinassima e infaticabile, non so dove trovi l'energia per fare tutto quello che fa..é semplicemente sorprendente! Nei giorni bui, avere una prova vivente del "volere é potere" mi conforta, e mi anima per il futuro. Resta il fatto che i suoi workshop sono bellissimi e coinvolgenti, riesco ancora a seguirli come fosse la prima volta!
Nella Casa da Juventude (la mia casa, nonché ostello della gioventú, nonché centro giovanile, nonché bar e ristorante vegetariano) ci sono anche Esmeralda, avvenente receptionist multilingue, Catarina, educatrice che lavora nei vari progetti giovanili, e Alfredo al bar, che all'inizio mi incuteva un pó timore ma che con il tempo ho imparato a conoscere senza problemi..
Al bar ruotano anche una serie di gggiovani: due João, Hugo, Flor e Sara, tutti molto simpatici e carini. João é dall'inizio il mio preferito, e con il tempo diverrá una persona davvero importante in questa mia avventura. Tanto da lasciarmi con molta saudade ora che se ne é partito a trabalhar nel Bar do Mundo, il bar del Comércio Justo di Porto..Fortunatamente, continuo a vederlo con una superbock di aggiornamento ogni venerdí sera al Café do Manel, uno dei miei posti preferiti in Amarante, sebbene sia una recente scoperta..Classico baretto di paese, starebbe benissimo situato al Porto di una qualsiasi cittá, perché no proprio di Inancona (momento di nostalgia per le mie amiche balorde lasciate piú o meno in cittá). 
Amarante ha il vantaggio dei piccoli paesini, nel giro di pochissimo tempo ci si conosce tutti (ovvero, piú che altro tutti ti conoscono, anche se esitano nel definirti una volontaria della Casa da Juventude o una musicista dell'Orquestra do Norte..Cerco di spacciarmi per una colta violoncellista, ma chissá perché nessuno ci crede mai!)
Che dire..Con lo sguardo al presente, provo tenerezza di questi miei primi giorni, e il piacere di accorgermi che non é cambiato molto. Continuo ad avere l'entusiasmo dell'inizio, anche se mi manca il gran caldo e il fiume d'estate, con il mulino dai salici piangenti in cui leggere con i piedi a mollo e il sole in faccia..
Ho sempre trovato particolarmente affascinanti le cittá cha hanno un fiume (per giustizia storica, il Reno bolognese e il Rio Grande che ho conosciuto ad Albuquerque non li includo in questa lista)..
Il Tâmega ha avuto per me un effetto catartico, terapeutico, ha contribuito in parte a lavare via ferite che, forse, solo ora si stanno cicatrizzando..Oggi conservo con questo fiume un rapporto simbolico molto forte, ricordo istanti lí vissuti molto intensi, belli, vivi.
 



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