mercoledì 7 dicembre 2011

Novembre: sprazzi di normalitá e laboratori nelle scuole

Novembre é stato un mese di normalizzazione, finalmente un pó di calma e di tempo per fermarsi a riflettere..
Dopo tutta un'estate di Casa da Juventude sempre piena tra intercambi (che forse in italiano si dice scambi, mi viene il dubbio solo ora..) campi di lavoro, study visit, amici e correntini di passaggio, finalmente un pó di spazio e di tempo per "farsi quadrato intorno", per attribuire senso a quello che sto vivendo..o anche semplicemente per rimanere in stanza tranquilla a leggiucchiarmi un libro!
In realtá qui il tempo non basta mai, e tutto passa sempre troppo velocemente..boh, io comincio a sospettare di essere io infinitamente lenta! boh!
A novembre, oltre alle fiere bio&juste, é stato soprattutto un mese di lavoro in bottega, non solo di semplice vendita al pubblico ma anche di riorganizzazione dello spazio, sposta un mobile di qua, prova a mette st'altro di lá, dipingi quassú, incolla quaggiú..insomma ora la loja mi sembra un pó piú organica, un pó piú "mia"..
A parte questo lavoro di "routine", a metá mese io e Gosia siamo state in un liceo per fare due laboratori sul Volontariato..Che strano parlare in inglese (le insegnanti che ci hanno invitato a venire a parlare sono infatti insegnanti di lingua e ci tenevano che i loro alunni praticassero un pó di inglese..)
A parte che ovviamente la sera prima abbiamo conosciuto per caso in un bar una delle prof - giusto perché altrimenti potevamo sembrare troppo serie - e che ovviamente il giorno dopo tutte le prof sapevano che "apprezziamo" il vinho do Porto, e a parte essere state cazziate dalle bidelle perché "la campanella é suonata, andate in aula a fare lezione" (yuppi, che bello essere scambiate ancora per ggggiovani, vedete che il Portogallo mi ringiovanisce?!?), é stato un momento molto, molto simpatico!
I gggiovani (ben piú gggiovani di noi, aimé, questo devo ammetterlo) erano stracuriosi sui nostri progetti, ma anche sulla nostra impressione del Portogallo, sui nostri Paesi e sulla nostra vita personale e la scelta di partire e fare un'esperienza di volontariato all'estero..
Alla fine (sgolate, visto che abbiamo avuto due laboratori di un'ora e mezza ciascuno di seguito) siamo state accerchiate di meninas, tutte timide che ci hanno detto un sacco di cose ducissime, tipo "anche io quando cresco voglio essere come voi (ullah! Aiuto!Aspetta, magari anche no!)", "in futuro vorrei riuscire a fare le stesse esperienze che state vivendo voi", "grazie per il vostro esempio, per noi sarete un riferimento" (Aaaaargh!) e tutte queste cose che possono sembrare un pó smielose o addirittura patetiche che a volte dicono i ggiovanissimi, ma che davvero ci hanno fatto troppo piacere,perché sincere..È stato bello, soprattutto,veder cambiare il viso dei ragazzi, dalla posa iniziale un pó adolescente strafottente, agli occhi vivi di chi sta seguendo, ti percepisce come pari e interagisce..Belli proprio!
"Essere un esempio" é sicuramente troppo e, per molte ragioni,fuori luogo, ma rimane la sensazione di aver lanciato semi nel vento, essere stata viva testimonianza di una delle mille possibilitá che nella vita questi ragazzi potranno scegliere di fare. Viaggiare, scoprire, conoscere..sempre, speriamo, con quel "brilhozinho nos olhos" della fine del nostro incontro..







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